martedì, maggio 02, 2006



















Palermo,
Concerto dietro le sbarre nella scalinata del teatro massimo.
I musicisti in segno di protesta per i tagli allo spettacolo

3 commenti:

leoluca ha detto...

E' una vergogna ...
il Teatro Massimo è il più grande e bello d'Europa ...
e 3° nel Mondo !
ditemi voi se è normale tutto ciò !!!

E mi chiedo, se x caso in una città che non sia palermo ovviamente, dovesse capitare una cosa del genere (mi auguro di no) cosa accadrebbe...???
Un segno da parte della sensibilità pubblica ... e delle istituzioni ? o indifferenza ... o quasi .... come a Palermo ????

Anonimo ha detto...

...Luchino, e' successo anche a Milano, al Piccolo Teatro, non e' la stessa cosa del Teatro Massimo, ma e' drammatico che si arrivi in tutta italia a questi livelli...e adesso che c'e' la sx al governo???....

SCRI...... ha detto...

Forma di protesta indubbiamente ricca di simbolismo, che ha saputo dar vita ad una eloquente metafora del destino futuro che potrebbe colpire la musica e tutte le altre forme d’arte. Ma credo che la strada da percorrere sia sempre meno quella dei fondi pubblici e sempre più quella della ricerca di finanziamenti alternativi, come ad esempio le sponsorizzazioni private, che hanno portato ad ottimi risultati.
E al museo di Capodimonte (Napoli) è possibile prendere visione di un’iniziativa, a mio avviso, innovativa che rappresenta un ulteriore passo in questa direzione. In occasione della mostra “"Tiziano e il ritratto di corte", ha trovato spazio il progetto di Buonitalia S.p.A. dal titolo "Il Gusto italiano. Quando il cibo è arte". E nel bookshop del Museo è stato allestito un bellissimo corner con i “capolavori” dell'agroalimentare italiano (vini, olii, liquori) .
L'idea di base è che i prodotti della tavola costituiscono un bene culturale del Paese, testimoni dell'antica arte del gusto italiano, frutto di sapienza e professionalità, apprezzata in tutto il mondo. Del resto, la capacità di suscitare emozioni è propria anche del cibo! E, allora, perché non far conoscere, assaggiare e acquistare i capolavori del nostro agroalimentare italiano proprio nei musei?

E poi, credo che i palermitani e chi ne abbia voglia possano destinare, nella prossima dichiarazione dei redditi, il 5 per mille, da non confondere con l’8 per mille, al Teatro Massimo che suppongo sia una fondazione e come tale, rientrante tra i soggetti che hanno fatto richiesta di fruire dell’opzione.
L’elenco è consultabile qui

http://www.agenziaentrate.gov.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Finanziaria/domanda+5+per+mille/

o forse, meglio informarsi direttamente in loco o dal commercialista.