mercoledì, aprile 11, 2007


Leggo sul Daily Media di oggi,
e riporto l’interessante articolo di Mauro Broggi:

Siete stati al MIART e avete comprato un’opera di un artista cinese?
Molto probabilmente avete fatto un affarone. E’ ormai chiaro che il mainstream dell’arte contemporanea porta direttamente al Celeste Impero. Qualche dato. Nel 2004 Sotheby’s e Christie’s insieme hanno venduto arte asiatica contemporanea per 22 milioni di dollari: due anni dopo per 190 milioni. A novembre un’asta a Pechino ha stabilito il top price di un artista cinese: un dipinto di Liu Xiaodong (43 anni) è stato venduto per 2,7 milioni di dollari a un collezionista anch’egli cinese. Xiaodong è entrato così nella ristretta élite di artisti viventi che hanno superatoi due milioni di dollari, ma quel che più conta è che il mondo dell’arte contemporanea si sta spostando in massa a Pechino e Shanghai.

Per case d’asta e gallerie la nuova California è sulle rive del fiume Giallo e, mentre il Guggenheim e il Centre Pompidou stanno valutando l’apertura di sedi cinesi, gli altri grandi musei di arte contemporanea preparano la lista della spesa attraverso “scuoting missions”.
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